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Il più recente sviluppo nel campo delle codeposizioni con nikelchimico.
Il Nikel-PTFE riunisce le caratteristiche tipiche del
Nikelchimico, quali durezza superficiale, resistenza all'usura ed
alla corrosione, e del PTFE, cioè basso coefficiente di attrito
e potere autolubrificante. Le particelle di PTFE, di dimensioni
inferiori al micron, vengono inglobate con regolarità nella matrice
di Nikelchimico.
Durezza superficiale
Elevata, considerando il tipo di codeposito,
250 HV, che raggiunge circa 1400 HV dopo trattamento termico.
Uniformità del deposito
Lo spessore del riporto è uniforme e costante
anche su profili a geometria complessa.
Ridotto
coefficiente di attrito
Dopo un breve periodo di lavoro, si genera un
movimento tra due superfici costituite l'una dal PTFE ceduto dal
codeposito e l'altra dal Nikel-PTFE, con un'ulteriore riduzione
del coefficiente di attrito.
Omogeneità
Uniformità della dispersione delle particelle
di PTFE.
SETTORI DI APPLICAZIONE
II suo utilizzo è in crescente espansione e, sino
ad ora, ha trovato applicazione nei seguenti settori:
- Componenti auto
- Stampi per gomma e plastica per facilitare lo smodellaggio dei
pezzi ed evitare la corrosione dovuta ai vapori acidi.
- Componenti di pompe idrauliche
- Valvole a farfalla: ne rallenta l'usura
- Viti e dadi per dare il giusto tensionamento ogniqualvolta necessiti
un preciso momento torcente.
MATERIALI TRATTABILI
Il Nikel-PTFE può essere depositato sui seguenti
materiali:
leghe ferrose
Ghise, acciai anche inossidabili
Alluminio, Rame e loro leghe
Titanio
Gli unici materiali non trattabili sono
il Piombo, lo Zinco e relative loro leghe.
Spina
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Durezza HV
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Disco
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Riporto
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Acciaio al Cromo
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Ni/P+PTFE
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Usura 10-6mm 3/Nm
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µ
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Usura 10-6MM 3/Nm
|
µ
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Ni/P+PTFE
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250
|
40
|
0,2 - 0,3
|
1
|
0,1 - 0,2
|
Ni/P
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600
|
35
|
0,6 - 0,7
|
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Ni/P+PTFE 300°C/4h
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400
|
20
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0,2 - 0,5
|
2
|
0,1 - 0,7
|

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