E' il più recente sviluppo nel campo delle codeposizioni con nikelchimico. II Ni-PTFE riunisce le caratteristiche tipiche del nikelchimico, quale durezza superficiale, resistenza all'usura ed alla corrosione, e del PTFE, cioè basso coefficiente di attrito e potere autolubrificante.
Le dimensioni delle particelle di PTFE devono essere inferiori al micron e vengono inglobate nella matrice di nikel in una percentuale di circa 20%.

PROCEDIMENTO DI LAVORAZIONE
II bagno base è sempre quello del nikelchimico, cui viene aggiunto sottoforma di dispersione il PTFE.
A differenza del bagno del Silican, è sufficiente una lieve agitazione per mantenere in sospensione le particelle di PTFE che vanno a depositarsi uniformemente su tutte le superfici dei particolari presenti nel bagno.

LE PROPRIETA DEL TRATTAMENTO Ni-PTFE
Possiede alcune caratteristiche tipiche del nikelchimico, ma se ne differenzia per quanto riguarda la durezza superficiale e la resistenza all'usura.

DUREZZA SUPERFICIALE
Sebbene la matrice che ingloba le particelle di PTFE mantenga una durezza di circa 500-550 HV, il codeposto nel suo insieme ha una durezza di circa 250 HV. Dopo il trattamento termico tale valore raggiunge i 400 HV.

RESISTENZA ALL'USURA
La codeposizione Ni‑PTFE provoca una notevole riduzione del coefficiente di attrito, che passa dai 0,6-0,7 del nikelchimico non ricotto a 0,1-0,2. Tale valore è il risultato delle proprietà intrinseche del PTFE e delle particelle del PTFE che vanno a depositarsi sulla supeficie del particolare a contatto del quale lavorano. Dopo un breve periodo di lavoro si viene ad avere un movimento non più tra una superficie di Ni-PTFE ed una ad esempio di acciaio ma tra due superfici Ni-PTFE e PTFE, con un coefficiente di attrito ulteriormente ridotto.

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